L'ultimo sacrificio: Rosa e Viterbo sbarcano a Vitorchiano

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Il soggetto originale è di Antonio Romanelli, per la regia di Maurizio Mastrogiovanni e Armando Tortora, musiche originali di Marco Cozzolino. Il film è ispirato liberamente dal libro di Gianluca Di Prospero “Viterbo custode segreta” La proiezione sarà preceduta da una breve presentazione dibattito che avrà come relatori Antonio Romanelli, Giancarlo Bruti,  Maurizio Mastrogiovanni, Armando Tortora e Gianluca Di Prospero, coordinati da Sara Ottaviani.

Il film, completamente in costume, per la durata di 37 minuti, è  ambientato nella Viterbo medioevale di Santa Rosa nel 1243, periodo in cui l'imperatore Federico Secondo di Svevia minacciava di assedio lo Stato  Pontificio.

Durante le trattative tra il Papa e l'Imperatore il cardinale Raniero Capocci fomenta una rivolta a Viterbo contro l'allora vicario imperiale, il conte Simone da Chieti. La finzione si intreccia a questi fatti storici realmente avvenuti, in cui un priore dell'ordine dei Templari, Norberto da Lucignano, viene inviato dalla Francia a Viterbo per recuperare un oggetto molto importante che fa parte del tesoro dei Templari. Dopo varie vicissitudini Norberto arriverà a Vitorchiano dove un certo Rolando da Monferrato lo introduce nella città  di Viterbo tramite dei passaggi segreti. Una volta raggiunta la sede dei Templari Norberto incontrerà il loro capo Argante da Fossombrone. I due recupereranno lo scrigno e assieme agli altri cavalieri cercheranno di fuggire da Viterbo. Il conte Simone da Chieti, anch’egli a conoscenza del tesoro cercherà di impadronirsene e ingaggerà  battaglia per le vie cittadine con i Templari. Ad un certo punto giungerà la popolazione viterbese che metterà  in fuga il Conte Simone.

"Il film è stato autoprodotto dal gruppo amatoriale 'La Luna Rossa Cinema' con il supporto dei figuranti de 'La Contesa' del comitato centro storico di Viterbo. Sia la troupe che il cast - precisano i produttori - sono formati esclusivamente da non professionisti e le attrezzature auto costruite. Promuovere la terra di Tuscia con una storia che ha dei riferimenti a fatti realmente avvenuti a Viterbo è lo scopo principale di questa opera, che non vuole essere un mero documentario, ma un film dinamico e appassionante degno  avvicinarsi a grandi produzioni cinematografiche professionali".

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