L'affascinante storia di Viterbo Caput Mundi: Faperdue racconta 24 anni di gloria

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Questa volta Faperdue ha preso in esame il periodo più bello e luminoso della millenaria storia di Viterbo, quello che va dal 1257 al 1281, che ha visto la prima e unica fioritura del Comune, quando ospitava la sede papale, con la Curia e la Corte pontificia. In virtù di queste auguste presenze, per quasi venticinque anni, Viterbo è stata la città europea più importante. In quegli anni il pontefice radunava nelle sue mani, tutti i poteri spirituali e giurisdizionali, e così ogni parola che usciva dal nostro meraviglioso Palazzo Papale, era legge per tutto il mondo conosciuto.

Dall’esame di tutti i conclavi tenuti a Viterbo, salta all’occhio che solo uno dei cinque ha visto la clausura dei cardinali nel Palazzo comunale, anziché in quello papale, nel periodo in cui era Podestà Orso Orsini, e aveva la completa responsabilità del conclave. Non si capisce come mai quel conclave cambiò sede. Qualcuno ipotizza che fu fatto per isolare i cardinali dalle interferenze di Carlo d’Angiò. Probabilmente terminarono quelle del Re di Sicilia e iniziarono quelle di Orso Orsini. Una cosa è certa. Da quel sacro consesso, che Orso Orsini poteva agevolmente controllare, fu eletto papa Giovanni Gaetano Orsini, fratello di Orso, che prese il nome di Niccolò III. Semplice coincidenza  o conclave pilotato?

Dalla lettura dei tanti testi storici che hanno un pur minimo riferimento all’epoca in esame,  l’autore ha avuto una brillante intuizione, che aggiunge una tessera importante, al mosaico del nostro glorioso passato: Raniero Gatti e Santa Rosa si conoscevano.

Un capitolo del libro intitolato “Raniero Gatti e Santa Rosa” spiega per filo e per segno questa conoscenza, ricca di fede, che non è stata mai accennata da nessuno storico o agiografo, nei tanti libri dedicati alla storia di Viterbo e alla sua santa.

“1257-1281 Viterbo Caput Mundi”, racconta nel particolare il tempo e la gloria che vissuto dalla città e che le consente a buon diritto di essere appellati, ancora oggi, come “la città dei Papi”.

Un altro aspetto che viene chiarito nel volume, e che spesso gli storici hanno accavallato o confuso, è che nella storia di quel tempo ci sono due Raniero Gatti, il padre che viene chiamato il Vecchio, ed il figlio, il Giovane.

Il primo, anche se era un personaggio di grande levatura, era analfabeta e realizzò il Palazzo Papale, che ancora oggi è meta di turisti e visitatori. Il secondo mise in clausura i cardinali e creò le condizioni per la nascita del neologismo “conclave”, durante l’elezione più lunga della storia della Chiesa.

Un libro interessante come un romanzo, che racconta fatti salienti della nostra storia, e anche una conoscenza certa e documentata, mai prima d’oggi ipotizzata da nessuno, tra Santa Rosa e Raniero Gatti. A breve sarà ufficializzata la presentazione, alla presenza delle autorità.

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