Museo Albornoz: Demetra lascia la teca e ritrova il tempio

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Con una cerimonia seguita dalle autorità e da un numeroso pubblico, è stato inaugurato il nuovo allestimento dedicato a Demetra. Nello stesso piano della Biga, sarà ora visitabile la sala dove è ricostruito il tempietto votivo dedicato alla Dea.

La storia dell'affascinante statua, ora tornata nel suo habitat storico, risale al 2006, quando, su segnalazione dei Carabinieri, venne scoperto uno scavo clandestino a Vetralla, in località Macchia delle Valli. I lavori successivi, seguiti dalla Sovrintendenza, permisero di trovare intatto  il sacello che custodiva la statuetta della dea Demetra. unitamente alla testa della figlia Persefone (Proserpina) e altri manufatti in terracotta significanti ex voto.

Dagli studi è stato rilevato che la cappelletta, facente parte di un tempio più grande, dopo alcuni secoli di vita era stata chiusa dagli abitanti dell'epoca, III secolo d.C., in epoca traianea, forse per il prosciugamento della fonte lì nei pressi che costituiva, con la venerazione della dea Demetra, un binomio inscindibile.

Questo pomeriggio, 12 aprile alle 17, è in programma una conferenzadi Simona Carosi, dal titolo "Demetra in Grecia, Etruria e Roma, storie dal mito e dal culto".

L'antichissimo culto greco di Demetra e di sua figlia Kore è incentrato su un sistema mitico molto particolare che ha per protagonista la madre, dea dei cereali e delle norme civili, la quale attraverso la ciclica scomparsa agli Inferi e ricomparsa sulla Terra della figlia, garantisce agli uomini l'alternanza delle stagioni e dei cicli vitali.

La figura di Demetra, nota in Etruria almeno dal VI sec. a.C. grazie alle raffigurazioni su alcuni vasi attici, sviluppa successivamente il proprio culto in area tirrenica, sulla scorta di una sovrapposizione/assimilazione con divinità locali, note per lo più attraverso iscrizioni e materiali votivi provenienti da santuari. Un viaggio attraverso il culto permetterà di scoprire similitudini e differenze nelle manifestazioni rituali, molto vicine alle esigenze universali dell'uomo.

D'ora in poi, visitando il museo, un altro pezzo di storia, afffascinante e bellissima, del viterbese, potrà essere conosciuita e apprezzata.

Teresa Pierini

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