Capodimonte caccia le oche canadesi: Vera Risi si chiede "Miopia o delirio di onnipotenza?"

PDFStampaE-mail

oche canadesi, lago bolsena, capodimonte, cacciate, sindaco, lettera aperta, vera risi, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2015, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesi, CAPODIMONE - Riceviamo e pubblichiamo da Vera Risi: "Il comune di Capodimonte ha deciso di rimuovere le oche canadesi dal lago di Bolsena. E’ miopia, saggezza, delirio di onnipotenza o pusillanimità? E’ quello che sta colpendo l’essere umano ormai da troppo tempo: un grande delirio di onnipotenza. Il fatto di possedere un’intelligenza superiore può essere la ragione sufficiente per usare la natura e gli animali a proprio piacimento? Per soddisfare i capricci dell’uomo civilizzato?

Le oche canadesi, come dice il loro nome, sono originarie del Canada, e sono state introdotte in Europa nel XVII secolo, dove si sono naturalizzate. Ma questo è avvenuto con molti problemi per la fauna autoctona. Infatti ogni introduzione di un animale estraneo all’ambiente, crea gravi squilibri che difficilmente si riescono a superare senza danni. Perché sono state introdotte? Per soddisfare il gusto per l’esotico che nel sedicesimo e diciassettesimo secolo è esploso dappertutto nel vecchio continente. Dunque per una semplice questione di moda. In quei secoli sono stati importati dall’oriente piante, alberi ed animali di grande fascino esotico per arricchire ville, giardini, parchi e laghi del nostro territorio, e così sorprendere e stupire i visitatori.

E la natura si è dovuta piegare al capriccio dell’uomo. Piante ed animali esotici hanno dovuto subire il faticoso adattamento ad altri climi e altre condizioni ambientali, portando spesso danno alla flora e fauna locale. Ora cosa accade? Per un altro capriccio umano quegli stessi animali verranno rimossi. Quale capriccio? Quello dell’igiene! Qualcuno dirà… l’igiene non è un capriccio. E’ vero. Ma lo diventa se la popolazione se ne preoccupa solo nel caso del proprio asciugamano prendisole sulla battigia, quando tutt’intorno questo territorio è un indegno esempio di sporcizia. Intorno a noi ci sono strade sporchissime, sacchetti di spazzatura gettati dalle auto in corsa, cartacce e rifiuti lasciati ovunque. Ma questo non disturba.

Disturbano solo le oche canadesi - prosegue Vera - che oggi non solo si sono ambientate perfettamente, ma che ormai costituiscono una delle più belle attrazioni di tutto il lago. All’amministrazione comunale che ha deciso di rimuovere le oche bisognerebbe spiegare che forse è possibile avere una visione più lungimirante, nonostante le lamentele. Non sempre una buona amministrazione deve  fare tutti contenti. Anzi a volte un buon amministratore si riconosce soprattutto quando decide qualcosa di impopolare per un bene superiore. Invece di trasformare le spiagge del lago in banali pulitissime spiagge in stile riminese, con tanti pedalò  ombrelloni e pattini, si dovrebbe proteggere e mantenere l’unicità di questo lago, la sua natura. I

l lago di Bolsena può sperare di avere un futuro florido nel turismo solo se preserverà i suoi canneti, i suoi uccelli acquatici, la sua fauna ittica, perché sono queste le caratteristiche che lo rendono diverso ed unico. Quando avremo eliminato tutte queste peculiarità, cosa diremo ai visitatori che verranno a visitare il lago? Gli mostreremo gli chalet, le barche e i lettini prendisole? La salvezza di questo territorio è nel preservarsi diverso da qualsiasi altro luogo. L’omologazione cancella ogni valore".