Risate napoletane con gli Anta&go sul palco

PDFStampaE-mail

anta & go, compagnia, civitavecchia, terza età, teatro, spettacolo, commedia napolitana, ce penza mamma, porto clementino festival, avad, tarquinia lido, viterbo, TARQUINIA - Quarta giornata per il Porto Clementino Festival 2012, che oggi somenica 5 agosto, propone la commedia napoletana e il teatro comico. Alle ore 21.30, la compagnia Anta & Go di Civitavecchia presenta lo spettacolo comico “Ce penza mammà” di Gaetano di Maio, con la regia di Iolanda Zanfrisco.

" ...E, come tante cose serie, tutto nacque per gioco! Insomma una scommessa del tipo...vediamo un pò cosa può venir fuori da un gruppo di 'studenti' dilettanti che giocano a recitare una parte! Il Teatro, proprio per la sua profonda vena ludica, per la sua intrinseca capacità di mettere in gioco il corpo oltre la parola e l'azione, ci è parso lo migliore per mettere alla prova la nostra capacità di stare insieme. Dietro questo lavoro ci sono le esigenze individuali, cose belle e brutte che - grazie ad una risata - vengono alleggerite di quel tanto che ci permette di essere più e soprattutto più ironici" - Katia Vandini Civitavecchia, maggio 1999

“Ho letto questa frase da qualche parte girovagando per il web - sottolinea Iolanda Zanfrisco - e penso a loro, ai nostri incontri due volte a settimana in un teatrino delle suore salesiane dove tutto è lindo, immerso quasi in un mondo senza tempo né spazio. I miei non più giovanissimi attori sono lì ad aspettarmi, hanno già predisposto la scena: il nostro spazio di gioco privilegiato ed aspettano di sentire il rumore dei miei passi,da essi riconoscono il mio stato d’animo, le preoccupazioni o le gioie...tutto in quei pochi passi. Ciò che prevale è il senso del divertimento, del gioco, del tornare indietro negli anni quando magari recitavano nelle parrocchie. Il teatro afferma Strehler è il mio gioco. Sento dentro uno slancio verso la giovinezza, età fresca, incosciente e gonfia di illusioni. Ma il teatro è anche il lampo, il raptus artistico che ci dà modo di fare i messaggeri d' amore. Tutto nacque durante una mia lezione di Storia dell'arte all' Università della terza età di Civitavecchia in una calda giornata primaverile del 1999,mi venne un'idea un po' folle: creare un laboratorio teatrale. Una quindicina di persone, con un entusiasmo adolescenziale, approvarono e da allora fu amore a prima vista!. Per giocare al teatro e quindi con la vita, bisogna avere quella capacità, quel dono innato di restare un po' bambini. Ma oltre a questo recupero del 'fanciullino pascoliano' che è dentro ciascuno di noi, i miei attori si distinguono per un entusiasmo straordinario, una volontà incredibile di comunicare e dare agli altri, lasciando fuori la porta, per qualche ora, le preoccupazioni, gli acciacchi, i dolori. Sul piano del gioco, l'ironia non ha età. Se chiudo gli occhi diceva Vittorio Gassman io mi vedo bambino - conclude la regista - altrimenti non farei questo mestiere. Peter Brook dice che gli attori rimangono bambini fino a 99 anni. Ho ancora tempo per diventare adulto. Ed ecco dunque l' idea del nome: 'Anta & go!' Rosso come la passione e sottolineato da una lunga freccia che corre avanti, veloce, senza ostacoli. E loro sono felici perché possono esprimersi, perché giocano, perché sulla scena possono essere ciò che spesso per convenzione sociale è opportuno non essere. Possono essere pedanti, bugiardi, mariti infedeli, amanti, pazzi, ubriachi , ma sempre protagonisti, appagando così anche la loro inesauribile esigenza del sapere ed il loro bisogno di fare. E poi c' è il bello dello stare insieme, le cene improvvisate con la scusa di rivedere una cassetta, conoscere persone nuove, e sentirsi comunque dei miracolati".