Giovedì 27 Aprile 2017 19:24
VITERBO - E' stata la direttrice, Biancaneve Codacci Pisanelli, a fare gli onori di casa al Museo nazionale etrusco nella Rocca Albornoz in occasione della nuova esposizione della statua in bronzo di Veiovis, attribuita forse con troppa superficialità e magari più indentificabile nella maggiore divinità etrusca, Tinia. Fortemente voluta proprio dall'architetto, che ha confessato un legame particolare con questa forma di arte antica, nata seguendo la professionalità della zia in Calabria, la statua torna ad avere la dignità che merita, lasciando i magazzini dove era relagata dal ritorno di una mostra parigina, nel 2013, momento in cui il cambiamento di alcune sale aveva miseramente escluso il bellissimo reperto etrusco.
Con l'occasione è stata svelata la prossima azione importante che riguarderà la Rocca Albornoz: l'utilizzo del ArtBonus per restaurare la torre e renderla visitabile, donandosi completamente alla cittadinanza.
Tanta la soddisfazione della direttrice del Polo museale Lazio, Edith Gabrielli: "Mi fa piacere che questa giornata sia parte integrante del programma enogastronomico e culturale di Piacere Etrusco, della Camera di Commercio. Siamo qui per mostrare un'importante statua restaurata, che torna fra noi, con noi.
Come Polo gestiamo 43 musei in 5 province. Un impegno importante che a tanti ha fatto esclamare 'Chi te lo fa fare? Cosa c'entra con te?' e io sono solita rispondere 'C'entra niente.... tutto'. Un museo vive in simbiosi con il territorio, con la fondamentale garanzia di tutela offerta dallo Stato. Dobbiamo aprirci, essere coinvolti e coinvolgere, rimanendo sempre un prodotto di qualità: un teatro culturale non deve abbassarsi a sagra". Parole assolutamente condivisibili.
Il dettaglio relativo al progetto della riapertura della torre della Rocca è stato annunciato da Carolina Botti, programma di gestione e promozione dell’ArtBonus, partendo proprio dal progetto di investimenti sulla cultura: "Questa norma porta l'Italia al pari di altri paesi europei, aprendo al mecenatismo culturale. L'ArtBonus consente a chi partecipa di dare un sostegno, aiutare nella manutenzione o restauro dei beni culturali, usufruendo di un credito fiscale del 65%. Ad oggi sono 5mila i mecenati, di cui 3mila privati che partecipano secondo le proprie possiblità, le altre sono grandi aziende che scommettono sul territorio e riaffermano il valore Italia. Abbiamo raccolto ben 163 milioni di euro e con la direttrice stiamo lavorando alla scheda per questa torre, chi vorrà, appena l'avremo predisposta, potrà entrare nel sito Artbonus, scegliere il bene e donare, inviato il bonifico; poi basterà la ricevuta da portare al commercialista. Sono felice di essere venuta qui a conoscere questo museo, che non avevo visto prima, per lanciare il nuovo progetto".
Con l'archeologo Vincent Jolivet l'argomento torna sulla statua, ritrovata nel 1955 in modo fortuito, mentre l'Ente maremma realizzava scavi in campagna due operai la notano. Sul momento decidono di sotterrarla di nuovo e la sera la prendono e si avviano. Vengono immediatamente scoperti e, per giustificarsi, diranno che stavano andando dai Carabinieri di Tuscania, luogo dove vengono scortati da chi li cercava. "E' questa la storia rocambolesca del suo ritrovamento, legato, secondo alcuni, ad un luogo senza altri reperti. Da informazioni che abbiamo riscontrato, invece, si è parlato di cocci, mura e altro che dimostra come, molto probabilmente, era presente un santuario. Stiamo facendo scavi all'Asinello, Musarna e ora Grotta Scalina, possiamo fare collegamenti. La statua è stata analizzata solo da Bartoccini, nel 1959, che, con gli strumenti a disposizione allora, l'ha identificata in età Flavia; ora potremmo fare nuovi studi usando la tecnologia e saperne di più. Da quello che vediamo, il fulmine in mano e non le frecce, lo scettro nell'altra e la corona, sommando tutto al territorio del ritrovamento, possiamo dire forse non si tratta di Veiovis ma di Tinia, la maggiore divinità etrusca".
In attesa di ammirare la statua, pronta al taglio del nastro, l'ultimo intervento è spettato alla sottosegretario al Mibact Ilaria Borletti Buitoni, che ha confessato un recente viaggio a Londra dove ha ammirato la "nostra" Pietà di Sebastiano del Piombo, l'opera di maggiore impatto nella mostra del National Gallery, dedicata a Michelangelo e alla sua amicizia con l'artista veneto: "Una dimsotrazione dell'attenzione che viene data all'estero alle nostre bellezze, siamo il Paese della bellezza diffusa, piccoli musei che nascondono gioielli, come il vostro Civico con la Pietà, posso dire che finalmente stiamo andando verso la direzione giusta. Bisogna promuovere il turismo, probabilmente in America non conoscono Viterbo ma se un gruppo di turisti americani dovesse arrivare qui la troverebbe straordinaria".
Ne siamo certi, come siamo certi che dovrebbero trovare le porte aperte, non come accade spesso a Villa Lante, domanda che abbiamo poi posto, in privato, alla deputata (leggi "Villa Lante rimane chiusa senza il terzo settore": il consiglio del sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni).
E' ora di conoscere la statua, posta al primo piano, all'ingresso della sala dedicata agli scavi archeologici, in attesa che venga decisa una colllocazione con maggiore rilevanza.
Veiovis si mostra, bellissimo, anatonicamente perfetto, con un rilievo straordinario di dettagli quali vene e muscoli.
Accoglierà i turisti che sceglieranno il Museo nazionale etrusco per conoscere la storia di un territorio meraviglioso.
Teresa Pierini