Intervista e racconto con la coppia Jannuzzo/Caprioglio, a Ferento con Alla faccia vostra

PDFStampaE-mail

alla faccia vostra, spettacolo teatrale, stagione, teatro romano ferento, gianfranco jannuzzo, debora caprioglio, commedia, risate amare, morto, eredità, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2017, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesiVITERBO - L'accoppiata Gianfranco Jannuzzo e Debora Caprioglio è ormai una garanzia, dopo "E' ricca, la sposo, l'ammazzo" è il momento di portare in giro per l'Italia una nuova commedia, con tinte noir, sempre diretta ed adattata da Patrick Rossi Castaldi.

Uno degli appuntamenti in programma ha strappato applausi del pubblico del Teatro Romano di Ferento, che hanno accolto con entusiamo "Alla faccia vostra" di Pierre Chesnot. Poco prima dello spettacolo, i due protagonisti hanno confidato in un'intervista video (clicca qui per vedere) il grande affiatamento che lega il cast e la gioia di presentarsi ogni sera sul palco.

Il risultato sul palco è praticamente perfetto: veloce, dinamico, con un perfetto rispetto dei tempi e delle battute, forte di una serie di colpi di scena che portano il testo decsiamente oltre dalla solita storia legata ad un'eredita da dividere. Mentre il "morto-non morto" gestisce vite altrui senza mai apparire, mano a mano si conoscono i tratti caratteriali di ciascuno, si scoprono le loro debolezze e si arriva persino ad amare i più cinici, in fondo dei "poveri santi" che vogliono provare a vivere.

Presenti gli immancabili stereotipi: il genero sanguisuga, la moglie sexy traditrice, la donna di servizio alla faccia vostra, spettacolo teatrale, stagione, teatro romano ferento, gianfranco jannuzzo, debora caprioglio, commedia, risate amare, morto, eredità, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2017, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesifedele e disperata: ciascuno però svela altri lati del proprio carattere, mostrando ben altro di sè e i giudizi del pubblico finiscono per ribaltarsi.

Una serie di colpi di scena fanno scorrere il tempo velocissimo, e catturano lo spettatore, incantato da un testo adattato perfettamente e condito da riferimenti attuali, a luoghi e persone vicini, come le proprietà immobiliari di Ferento o il signor Talotta citato da Jannuzzo, per salutare l'amico e artista, Alfonso Talotta appunto, presente in platea.

Una commedia tutta da godere, per un paio d'ore di divertimento e comicità elegante e mai sopra le righe.

Teresa Pierini