Basaltina: la roccia viva di Bagnoregio

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giuseppe pagano, geologo, archeotuscia, bagnoregio,BAGNOREGIO – Un nuovo interessante appuntamento di Archeotuscia in terra bagnorese:  il geologo Giuseppe Pagano ha spiegato al pubblico presente nella sala conferenze del Convivia village la conformazione del territorio vulcanico intorno a Monterado, davanti allo sguardo interessato del sindaco Bigiotti, che ancora una volta non si è perso l'appuntamento.

Una trasformazione lunga milioni di anni: Pagano è partito dal Miocene, quando il territorio di Tuscania era sommerso dal mare e Viterbo rappresentava praticamente il lungomare, e tutte le trasformazioni avvenute nel tempo lungo la dorsale appenninica; poi le terre sono emerse nel Terziario e nel Quaternario si è arrivati alla configurazione di oggi.

 

“Il territorio vulsino è l’apparato vulcanico più esteso del centro Italia – ha sottolineato il geologo – e in mezzo c’è una depressione importante oggi occupata dal Lago di Bolsena. L’attività vulcanica che ha sconvolto il territorio tra 600mila e 40 mila anni fa ha creato gli strati di rocce che vengono ricavate dalle nostre cave. Il vulcano ha fatto parte della storia della Tuscia, gli etruschi veneravano Voltumna, divinità infernale raffigurata con il serpente di fuoco, che potrebbe essere associata ad una colata lavica”. Nel territorio bagnorese sono presenti argille, a conferma dell’antica presenza del mare, e una serie di colate allungate che si sono depositate sulla roccia tufacea. “In località Case Nuove è possibile rintracciare quattro strati – ha aggiunto Pagano – i tufi superiori, le lave scoriacee, le lave compatte, che non è altro che quella che conosciamo come basaltina, e i tufi basali”.

 

archeotuscia, bagnoregio, giovan battista crocolli, titta,Conosciuta l’origine storica della basaltina la parola è passata a Giovan Battista Crocoli, conosciuto come Titta, che ha mostrato i numerosi usi della roccia bagnorese, dai cippi etruschi ai romani, dalle macine ai macinini, dalle porte delle cittadine, come quella gotica di Civita di Bagnoregio e la Porta Albana della cittadina; e poi una serie di bellissimi portali, maschere, fontane scalinate, fino agli attrezzi degli scalpellini. Un viaggio nella storia e nell’arte del territorio bagnorese, dove la bellissima roccia grigia domina incontrastata.

Teresa Pierini