VITERBO - Si è alzato il sipario sulla stagione teatrale di Ferento che quest'anno, in versione decisamente ridotta, presenta solo due appuntamenti di prosa, insieme alla musica classica, al balletto e allo spettacolo cubano in scena domani.
Ieri sera Mariano Rigillo (guarda l'invervista nella VideoGallery o nel nostro canale YouTube), accompagnato sul palco dalla compagna Anna Teresa Rigillo, dal figlio Ruben e da tanti altri promettenti giovani, ha portato in scena un simpatico Malvoglio, talmente simpatico da cancellare alcuni suoi beffardi comportamenti. Un solo sguardo ed era impossibile non ridere, supportati anche dalla vista di scomodissime "calze gialle e giarrettiere incrociate". E tanti applausi per lui, costretto ad affrontare anche due interruzioni di corrente proprio nel momento clou della falsa lettara di Olivia. Un attore con la sua esperienza non ha faticato poi troppo a riprendere il filo con una battura estemporanea, strappando applausi a scena aperta.
Lo spettacolo è una rivisitazione del classico di Shakespeare, La dodicesima notte, proposto con una scenografia minimalista: una pedana, teatro di tutte le varie scene, e due colonne, un vuoto riempito dalla bravura degli attori, come da scuola elisabettiana. L'immaginazione ha permesso così di passare dal palazzo di Orsino a quello di Olivia senza alcuna difficoltà. Battute moderne, ritmo veloce, proverbi storpiati, il suono di un flauto e di un'armonica hanno fatto il resto.
Bravissimo tutto il cast, ieri sera alla prima assoluta nazionale, che si è districato tra gli amori impossibili e quelli reali, tra i giochi di travestimento e le identità celate, in una commedia a lieto fine dove l'amore trionfa per tutti, la bontà e il perdono dominano, e persino il beffato Malvolio trappa un gesto di tenerezza agli spettatori.
Teresa Pierini