Racconti e magia del Sacro Bosco: la passeggiata con Antonello Ricci

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sacro bosco, racconto, antonello ricci, alfonso prota, festival, suona francese,BOMARZO – Raccontare la magia del Sacro Bosco, già magico di suo, è un’impresa importante. Ma dove non arriva la fantasia arriva la letteratura, raccontata dall’eclettico Antonello Ricci e declamata da Alfonso Prota, giornata “antipasto” del concerto finale del festival “Suona Francese”, in programma nel Parco dei mostri alle 18.30 del 29 giugno, dedicato alla musica d’Oltralpe con uno speciale omaggio al compositore argentino Alberto Ginastera, autore dell’opera Bomarzo.

Seguito da decine di “spettatori” (guarda la PhotoGallery) divisi tra chi è abituato alle qualità declamatorie del “folletto innamorato della storia” e chi non lo aveva mai ascoltato prima, Antonello ha presentato angoli, statue e luoghi più o meno nascosti del parco voluto da Vicino Orsini, usando le parole dei grandi viaggiatori del passato, tutti appassionati e innamorati della roccia lavica che la compone, perfettamente in simbiosi con acqua e vegetazione.

 

“Vi racconterò Bomarzo come non ve l’hanno mai raccontata – ha annunciato Ricci – e la vedrete con occhi diversi”, gli occhi degli autori delle epistole inviate a Vicino; gli occhi dei letterati che passando da Bomarzo non hanno notato la magia del Sacro bosco sottostante; gli occhi di Salvator Dalì, che girò un cinedocumentario, o quelli di Annibale Caro o di Sansovino; le scelte di Vicino Orsini, che si racconta nelle epigrafe inserite lungo tutto il parco. Un viaggio intenso, quello narrato da Ricci e Prota, vissuto tra statue di draghi, elefanti, giganti, orsi, un teatro “non teatro”, alla scoperta, ancora una volta della casa pendente o della misteriosa bocca della balena, dove “Ogni pensiero vola”, un convivio di pensieri.

 

Un flusso di immagini e parole che hanno attraversato quattro secoli di storia, che sono giunte a noi con tutta la magia che il Sacro bosco sa regalare.

Teresa Pierini