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pippo franco, serate borgiane, festiival, cartellone, nepi, non c resta che ridere, comico, serata, recensione, viterbo, etruria, la tua etruria, tuscia, alto lazio, tesori d'etruria, cultura, 2015, quotidiano culturale, eventi, manifestazioni, eventi culturali viterbesi,NEPI - Un viaggo nella storia e nei valori dell'uomo, diviso tra tre momenti, il prologo, la parte del comico e l'epilogo. Protagonista assoluto Pippo Franco, one man show "di razza", che ha catalizzato l'attenzione del pubblico delle Serate borgiane (presenti sindaco e vicesindaco) per due ore di monologo tutto da vivere (guarda l'intervista nel nostro canale Youtube).

Tante le storie raccontate, tutte vere, tratte dalle vite dei più grandi: da Socrate e Platone, passando per Aristotele, da Michelangelo a Boccaccio, fno a Leonardo da Vinci, seguito da Machiavelli, per poi arrivare alla musica di Bach, alle teorie di Darwin fino alla psicanalisi di Freud e al suo preferito, Pitagora, filosofo, scienziato e matematico, omaggiato per il suo intuito e la sua saggezza. Questo il prologo, condito di aneddoti attualizzati con batture sulla vita moderna.

Poi il palco passa al comico, che è sempre lui e si dedicata alla realtà, condita da commenti  politici, sagaci gli interventi del Governo Monti, capace di fare manovre "degne di Schettino", o su Renzi, malato di annuncite, e sulla politica in generale, che ultimamente si occupa troppo poco di cose concrete, portando alla disillusione gli italiani.

La chiusura spetta all'epilogo, che si distacca dal comico analizzando quanto sentito, torna di nuovo sulla morale e su argomenti che toccano il pubblico, ricorda San Francesco e conclude con quello che chiama "l'umorismo involontario": una serie di annunci, cartelli ed epitaffi tutti da ridere, pubblicati realmente senza rendersi conto del significato reale delle parole scelte.

Uno spettacolo completo, apprezzatissimo dal pubblico, che al termine incontra il comico per un saluto e qualche foto insieme. Un gesto di apprezzamento per il luogo, la rocca dei Borgia, e per l'intero festival diretto da Gianfranco Pappalardo Fiumara e Roberto Cresca.

Teresa Pierini