VITERBO – Giulio Perrone, in versione scrittore, si è raccontato alla Libreria Etruria, dove ha presentato il suo ultimo romanzo edito da Rizzoli, "Consigli pratici per uccidere mia suocera", davanti un folto e interessato pubblico. L'incontro è stato presentato da Elena Cacciatore, vicepresidente dell'associazione letteraria Mariano Romiti e condirettore artistico della Piazza del giallo di Ombre festival.
La seconda opera di Perrone lascia il noir dell'esordio per dipingere la vita di un quarantenne, la generazione di mezzo del XXI secolo, mostrandone tutte le sue debolezze.
“Chiarisco subito la questione del genere – ha precisato –: non deve diventare una gabbia ma deve essere utilizzato per raccontare una storia, è sbagliato ghettizzare gli autori. Il genere è il mezzo per raccontare la propria storia, anche ogni volta diversa”.
Il libro dipinge in modo molto verista, quasi fosse una sceneggiatura già pronta come sottolineato da Franco Limardi, la vita di Leo, un uomo capace di distruggere il suo matrimonio dopo aver incontrato una ragazza che lo fa innamorare di nuovo, per poi diventare l'amante della ex.
Un giro che si chiude, e da cui riparte la vita, le scuse usate un tempo contro una e riciclate per l'altra, il secondo cellulare riattivato come per magia, e … due suocere.
“Per presentarlo a dovere la Rizzoli mi ha fatto aggiungere l'incipit – ha raccontato l'autore – facendo tornare indietro Leo, ragazzino, davanti ad un banco di gelati, al tempo con pochissimi gusti e nonostante questo la cronica indecisione… che gusti prendo? Chi decide per lui? Una ragazzina al suo fianco, ovviamente. In questo modo viene subito presentato il suo carattere, quello di un uomo che sposa sempre l'idea altrui”.
Il libro, di cui alcune pagine sono state lette durante l'incontro, prevede anche importanti figure maschili: il padre e il capo della casa editrice per cui lavora, ambiente conosciutissimo da Giulio, che si divide tra l'opera di scrittore e quella di editore. Un padre che torna quando Leo ha 35 anni, con la vita sconvolta dal gioco e dai vizi. Si fa chiamare Dustin e risulterà simpatico ai lettori, con la sua immagine da film americano che invade la vita del figlio. Importante anche anche l'influenza del capo, assillato dalla suocera, che vorrebbe uccidere, e finisce per pesare sulla sua visione della doppia suocera. “In questo libro c'è il mio modo di raccontare le cose – aggiunge l'autore – sono molto presente e mi sento più 'io', è un libro molto naturale”.
La presenza di Perrone è necessariamente sfociata sull'argomento editori, e Giulio non si è sottratto: “Tutti amiamo scrivere, qui ci saranno tanti scrittori e aspiranti tali, mi piace dare subito un consiglio, per scrivere qualcosa di sensato la percentuale di lettura deve essere sempre maggiore a quella della scrittura. E' il primo presupposto per fare un buon libro. Come editore sono contrario alle pubblicazioni 'pagate', quello che portano l'aspirante ad impegnarsi per acquistare un certo numero di copie. Credo che chiunque abbia il diritto di scrivere accettando l'idea che il libro non sarà mai pubblicato. Se merita interverrà a piccola editoria che cerca autori e spesso 'recupera' quelli bruciati dai grandi”.
Il romanzo uscito l'8 marzo è giunto, in sole due settimane, alla prima ristampa.
In prima fila, ospite della presentazione Giorgio Nisini, e lo scrittore Alessandro Maurizi, Festival Ombre, che ha annunciato il prossimo impegno, il 21 marzo alle 17: nella Sala Regia di Palazzo dei Priori si svolgerà l'incontro “In ricordo delle vittime della Mafia”, con ospiti autorità locali, Riccardo Tessarini, giornalista e autore di “Stato di abbandono”, e Giuseppe Costanza, uomo di fiducia e autista di Giovanni Falcone, uscito miracolosamente vivo dalla strage di Capaci.
Teresa Pierini