Venerdì 14 Luglio 2017 18:37
VITERBO - Si avvia la procedura per dire basta allo scempio delle ex terme Inps. Questa mattina la firma del protocollo tra Regione Lazio e Comune di Viterbo, che di fatto avvia il primo passo per verificare potenzialità e future manifestazioni di interesse nella gestione.
Un passo atteso da tanto, troppo tempo, che si spera porterà frutti, evitando magari di diventare esclusivamente materiale elettorale per la primavera 2018.
Tra gli "attori" di questo viaggio l'università della Tuscia, che schiera la sua migliore squadra, quella scientifica, per la verifica delle acque e il controllo di sfruttamenti anomali, che sta da tempo causando una infinita diminuzione delle varie fonti.
"Con questo interevento riusciremo a capire bene come realizzare lo sfruttamenteo senza stressare il territorio. Da questa firma partiamo con la ricerca di un advisor che faccia un'analisi precisa delle potenzialità offerte dalle Ex Terme Inps - ha precisato il sindaco -. Successivamente, in base a quella ricerca, sarà pubblicato un bando per la gestione privata, non è più il tempo per le società partecipate".
Soddisfatto il presidente Zingaretti, che parte citando Papa Francesco e il suo appello a smettere di lamentarsi: "Questa struttura è chiusa dal 1992, è giunto il momento di affrontare il problema, smettendo con l'atteggiamento del gettare la spugna. Da qui partirà in modello di sviluppo sul termallismo, una vocazione che va rilanciata in questo territorio. Affianco sono felice di sottolineare la sostenibilità e la vivibilità che garantiremo con il nuovo piano urbanistico".
Dopo le parole, la firma, ma mentre i flash illuminavano il palco con i due protagonisti il consigliere regionale Sabatini, forte del suo ruolo di opposizione, sottolineava due contraddizioni: una relativa al piano casa, l'altra sui tempi di questa firma.
"Ho sentito parlare di legge urbanistica che dovrebbe riqualificare, non ci siamo - precisa Sabatini -: si tratta di una scelta liberticida che serve solo per assecondare l'estrema sinistra di Sel. L'unico risultato che si otterrà è l'eliminazione del piano casa, che attualmente tiene in piedi il 70% dei cantieri, dando lavoro a migliaia di persone nel Lazio, in questo modo si distrugge l'economia, altro che sostenibilità del paesaggio. Passando a questa firma non posso che esserne felice, peccato arrivi con tre anni di ritardo. La prova è un mio emendamento datato 14 febbraio 2014, in cui chiedevo di inserire un tempo limite di 18 mesi, chiaramente bocciato. Se facciamo i conti tutto questo sarebbe stato risolto già molti mesi fa, quindi ben venga che sia iniziata la procedura, ma non posso che far notare quanto sia evidentemente tardi".
Alla firma erano inoltre presenti l'onorevole Alessandro Mazzoli, i consiglieri regionali Panunzi, Valentini e il rettore dell’università della Tuscia Ruggieri.
Teresa Pierini