VITERBO - Presentazione locale per il festival Quartiere dell’arte, che dopo la conferenza romana che l’ha portato all’attenzione della stampa nazionale, con un grande successo e tanta attenzione sulle pagine culturali di questa mattina, con Gian Maria Cervo protagonista dell’incontro nella Libreria del teatro.
“Questa è la sedicesima edizione e la quarta di Swap, penultima – ha spiegato il direttore artistico - che si chiuderà del 2013, concentrandosi nel trienno successivo su Shakespeare. Abbiamo rivoluzionato il gruppo autoriale, in passato abbiamo scelto sempre consulenti di settori, oggi abbiamo optato per l'interdisciplinarietà, per creare corto circuiti tra le varie discipline artistiche. Quest'anno ci muoveremo nel campo della 'sprezzatura', far apparire facile qualcosa che è molto più complesso”.
I consulenti aggiunti nel progetto sono Antonio Arevalo, neo cittadino viterbese, commissario del padiglione cileno alla Biennale, coinvolto sulle arti visivi, insieme al sociologo Manuel Anselmi e a Marcello Carriero, interazioni culturali che si intensificheranno e porteranno frutti anche in futuro.
Per l’amministrazione comunale era presente il vice sindaco Contardo che ha commentato la grande qualità portata da QdA al Settembre viterbese, manifestazione di grande successo, nonostante la pioggia. Cervo ha approfittato per ringraziare la visione equilibrata del Comune, anche se, precisa Contardo “Le novità imposte dal Governo Monti costringerà i Comuni a fare bandi per ogni evento, cosa che complicherà la progettazione. Se proseguirà l’amministrazione porterò subito i regolamenti in commissione”.
Cambiamento che preoccupa anche Michele Vittori, responsabile culturale al Comune di Vetralla: “Una grossa penalizzazione che porterà complessità. Ma non ci fermeremo e proseguiremo la collaborazione, come abbiamo fatto per il secondo anno consecutivo con l’evento anticipatorio di QdA, una forma di collaborazione che intendiamo perseguire per portare testi teatrali nella forma di sperimentazione moderna, inserita in contesti storici, adatti allo spettacolo, che rende contemporaneo un testo antico, riportandolo in ambiente filologicamente coerente alla sua origine. Per il prossimo anno ci aspettiamo nuovi colpi di genio di Gian Maria".
“A queste storiche collaborazioni aggiungiamo il Consorzio Teverina – ha aggiunto Cervo - dobbiamo pensare all'eccellenza, all'originalità, uniche caratteristiche che aprono al mondo esterno, al pubblico che non sia solo viterbese”.
“Abbiamo sposato questa manifestazione come evento che promuova il territorio – ha precisato Paolo Zappi, presidente del consorzio - creando il giusto mix dei palati tra le manifestazioni culturali e quelle popolari. Portare teatro nella piazza di Civita di Bagnoregio significa sceglierlo, perchè va raggiunto appositamente, passeggiando a piedi”.
Cervo ha poi presentato il "core program": nel primo appuntamento la scrittura di Magrelli diventa il legame tra le sei drammaturgie degli allievi di Giannini, storie legate al mondo del pallone, e si svolgerà nella piazzetta di Civita con il pubblico intorno, come uno stadio antico. Seguirà uno scherzo, che parte dal Festival dei due mondi, il tempo libero diventa una mostra itinerante multimediale,nei locali viterbesi, dove si discuterà di distanza culturale, proponendo un’analisi tra gli Enti di spettacolo che fanno cultura e quelli che fanno populismo. A Caprarola va in scena il ritorno al teatro di Antonello Fassari, con una sua commedia molto complessa e articolata, storia di un attore che in un momento di crisi del suo Paese confronta passato e presente, analizzando carriera e interiorità.
L'originalità è garantita da “Coniglio bianco e coniglio rosso”, di Nassim Soleimanpour, autore iraniano che non può lasciare il suo Paese non avendo fatto il militare, che invia il testo all'attore all'ultimo momento, in una busta che viene aperto al momento, donando un’originalità difficile da rintracciare. Ovviamente i suoi scritti sono molto critici con il regime iraniano.
Poi Bassetti, dedicato a Irene nemirovsskij, e infine un percorso nel centro sperimentale di cinematografia, e la chiusura al teatro Argentina con un testo realizzato da Gian Maria Cervo con mostri sacri della drammaturgia: “Tutto è scritto ad otto mani, senza fare compromessi ai nostri stili, credo somiglierà ad un quadro cubista. Propone un'analisi sul terrore che nel 2002 sconvolse l'America, fatto poco conosciuto in Europa, con cecchini che causarono dieci vittime scatenando il panico post 11 settembre”.
I nuovi arrivati, che si concentreranno sull’arte visiva, a supporto della drammaturgia, si sono dichiarati lieti di dare il proprio contributo, e Carriero ha aggiunto che allargherà il festival in senso storiografico, inserendo gli appuntamenti del prossimo anno su altri centri della Tuscia, come il Parco dei mostri e la Rocca di Carbognano, che fu casa di Giulia Farnese, e magari anche Palazzo Doria di San Martino, e, ultimo sogno per il futuro, la vecchia città di Castro con le sue rovine.
In chiusura Cervo ha ancora ringraziato sponsor istituzionali, specie la new entry Paolo Pelliccia, che si aggiunge proponendo gli spazi della biblioteca provinciale, con il supporto di Unindustria; e ancora il ministero dei beni culturali, QdA è uno dei 16 festival finanziati, e la Regione Lazio, che le riconosce il prestigio di spettacolo ricorrente proposto dal vivo.
Gli appuntamenti prevedono in alcuni casi un biglietto a prezzo simbolico o l’ingresso libero.
Teresa Pierini