A passeggio per Rio Vicano

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Vallone rio vicano ronciglioneRONCIGLIONE - Una domenica dedicata alla storia, all'ambiente e al racconto dei danni che può compiere l'uomo. In occasione della "Settimana della cultura" domenica 15 aprile l'Aics, Associazione italiana cultura e sport, organizza una camminata lungo il vallone del Rio Vicano, con partenza alle ore 9,30 dall’ex Capannone del Carnevale. L'associazione invita a partecipare tutti i cittadini, ma anche gli aspiranti amministratori (presto Ronciglione rinnoverà l'amministrazione), proverà ad attirare l'attenzione sul Rio Vicano "per cercare ancora, nonostante tutto - si legge in una nota - di far comprendere l’importanza per l’economia del recupero ambientale e la valorizzazione a fini turistici di questo sito, carico di storia della Città di Ronciglione, con la creazione in esso del Parco Ambientale e di Archeologia industriale".


Il Rio Vicano,  emissario del Lago di Vico, s’immette in un cunicolo per uscire nel vallone di lacerazione che ha preso il suo nome. Il cunicolo è stato aperto dagli etruschi, poi risistemato dai romani e quindi dal cardinale Alessandro Farnese, che invogliò gli abitanti di Caprarola ad ampliarlo facendo emergere vasti territori. Le opere che Alessandro Farnese fece pagare a Caprarola riguardavano anche la regolazione dell’acqua attraverso un sistema di tavole mettendo a tacere, ma non facendo del tutto finire, le controversie tra i cittadini di Ronciglione e quelli di Caprarola: la prima aveva bisogno di acqua durante il giorno e per tutto l’anno per gli opifici tutti ubicati lungo il Rio Vicano, la seconda invece voleva sottrarre  più terreno al lago.
"Oggi dal cunicolo che forma il Rio Vicano non esce più acqua - sottolinea Raimondo Chiricozzi - il lago di Vico sta sempre più ritirandosi. Quali sono i motivi di questo grave problema è un interrogativo aperto. Certamente non possiamo escludere le cause naturali quali la scarsità della pioggia,  ma anche i sistemi moderni di regolazione del livello delle acque e soprattutto la mancanza di veri controlli sulle edificazioni e le espansioni agricole da cui ne consegue la necessità di non farle sommergerle durante il periodo delle piogge. Altri problemi ora emergono e se non si vuole disperdere il patrimonio unico ambientale e di archeologia industriale bisogna mettere fine alle trasformazioni edilizie, bisogna mettere mano al risanamento completo del Vallone. Occorre recuperare lo spirito di appartenenza che ha fatto la storia della Città, insignita di questo titolo  grazie al lavoro che si svolgeva nel vallone del Rio Vicano,  all’ambiente sano e alla cultura che allora esprimeva".
La camminata domenicale lungo il Vallone serve proprio per portare a conoscenza del patrimonio culturale, per ammirare le cose belle che ancora rimangono, preservarle e per vedere ciò che andrebbe risanato.
"Il nostro progetto - conclude Chiricozzi - che abbiamo presentato nel 2009 anche con un volume, ora in ristampa 'Il Vallone dei Rio Vicano – i defizi – Ferriere- Cartiere – Ramiere' è quello di rendere fruibile questa valle con la creazione del Parco ambientale e di archeologia industriale del Vallone del Rio Vicano dalle grotte Catena alla chiesa di Sant'Eusebio, con impianti culturali e sportivi, con  la creazione di btteghe artigiane, con la creazione di un Polo didattico formativo e quindi ostello per studenti e della gioventù, con costituzione di boschetti, la realizzazione di aree di sosta e tanto altro. Secoli di storia abbandonati potrebbero essere riavvicinati a noi che come Attila moderni distruggiamo tutto ciò che ci circonda".