SORIANO NEL CIMINO – E' stata inaugurata oggi alle 18, nel Palazzo Casa delle Arti Fabrizio De Andrè, la mostra dell’artista Gianluca Bagliani “La caduta dell’Idea”. Venti opere di scultura figurativa che trattano la personale visione dell’artista del percorso dell’Idea e della sua caduta, dal mondo delle astrazioni a quello della materia, intriso di tentazione e sofferenza ma anche unica possibilità per una conquista di consapevolezza.
Attraverso la disposizione dei gruppi scultorei è possibile assistere al “passaggio di consegne” dell’Idea: dal regno patriarcale di Dio/Giove a quello guerriero e strutturale di sua figlia Minerva; fino all’immersione nelle profondità serpentine e abissali della materia incarnate dalla Salomè, simbolo di tentazione ma anche nuovo patto con l’anima, intimo e consapevole, non più mediato da alcun dio.
TUSCANIA – Sarà inaugurata domani alle 17, e proseguirà fino al 28 ottobre all’interno degli spazi dei Magazzini della Lupa Keramikos 2012, progetto artistico itinerante che si propone come avvio di un censimento degli artisti ceramisti operanti nel Lazio. Il privilegiamento territoriale, con specifica attenzione, per l’anno corrente, alla Tuscia, è determinato dal constatare che trattasi di ambito ricco di esperienze, di proposte innovative che contribuiscono a imprimere alla manipolazione ceramica la fuoruscita da un ambito di minorità, peraltro, oramai riconosciuto del tutto incongruo, per collocarsi a pieno titolo nella sfera della grande arte.
I partecipanti a questa rassegna sono rappresentativi di quel multiforme orizzonte di attraversamenti che caratterizzano l’odierno panorama delle arti visive. Essi operano in una situazione di fertile sconfinamento che consente l’utilizzo dei procedimenti specifici della ceramica immessi nel flusso delle istanze espressive della contemporaneità nel segno di un fare, che dal primigenio livello utilitario transita nella ricerca plastico-scultorea, nella verifica del dato ambientale con la modulazione installativa fino a decampare nella sfera del design.
VITERBO - In occasione della nuova sessione del progetto "La Ville Ouverte", Cantieri d'Arte in collaborazione con Arci Viterbo organizza una serie di conferenze sul rapporto tra arte e territorio all'interno del Cortile di Donna Olimpia, in via San Pietro. Si tratta di un tentativo simbolico di costruire spazi di relazione autodeterminati, indipendenti, in cui sia possibile discutere in maniera collettiva del ruolo dell'arte nella città contemporanea.
Oggi, 5 ottobre, a partire dalle 17.30 si svolgerà, nella struttura recuperata questa estate, l’incontro “Luoghi della Cultura e produzione di spazio pubblico”, a cui seguirà a partire dalle 18.30 l’intervento sonoro di MyLIAC, all'interno dello spazio auto costruito a cura di Massimo Mazzone.
VITERBO - Nello spazio Arci Biancovolta, in via delle Piagge 23, prosegue fino a domani la mostra fotografica di Francesco Galli “I Giardini Paralleli”, proposta dal Teatro delle Condizioni Avverse, in collaborazione con l’associazione giovanile Hic&Tunc e il gruppo di studio Oltre il Giardino.
Il progetto, partito nel gennaio 2011 con la costituzione di un gruppo di lavoro multidisciplinare che ha coinvolto diverse e importanti professionalità e esperienze, si sviluppa da un'esigenza e una domanda del fotografo di interrogarsi sul paesaggio e sulla storia della Tuscia, uscendo dal proprio studio per diventare un particolare fotoreporter della polis odierna.
Dopo l'esperienza realizzata con "Le Città Perdute", un progetto svolto in collaborazione con l'Università della Tuscia dal 2001 al 2007, è ora in fase di ampliameno questa nuova esperienza che vuole qualificarsi come lavoro politico di riscoperta del passato e progettazione del futuro.
TUSCANIA - E’ stata inaugurata ieri, presso lo spazio espositivo dei Magazzini della Lupa, “Archives – 3” mostra personale di Toni Bellucci. La mostra presenta una selezione di lavori realizzati nell’anno in corso dall’artista eugubino, la cui ricerca artistica è indirizzata con diverse tematiche, all’idea della conservazione e dell’archiviazione dei segni linguistici.
Dagli anni Settanta, infatti, Bellucci sviluppa un linguaggio immaginario, che evoca scritti e immagini di antiche popolazioni, composto da simboli fantastici tracciati sui più vari materiali, come: ferro, cementi colorati, stucchi, colle, cere, carta, tela, legno, vernici varie e piombo.
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